CERIGNOLA: DALLA VIA TRAIANA ALLA “TERRA VECCHIA”
Siamo a Cerignola, città posta sotto la protezione celeste della Madonna di Ripalta, a cui sin da tempi molto lontani si sarebbe affiancata la scelta di San Pietro come compatrono; tale scelta , secondo la tradizione, sarebbe dovuta al fatto che durante il suo viaggio verso Roma, il Principe degli Apostoli, dopo essere sbarcato a Brindisi, avrebbe percorso quella che poi sarebbe divenuta la Via Traiana, fermandosi a riposare all’undicesimo posto di cambio dei cavalli (mutatio) dell’antica strada romana, che passava a poca distanza da Cerignola.
Cerignola si trovava infatti lungo il tracciato della Via Traiana nel tratto compreso tra Ordona (Herdoniam) e Canosa (Canusium), e proprio da tale tratto verrebbe la Colonna Miliare Romana oggi collocata all'angolo tra corso Gramsci e via Osteria Ducale. Si tratta di uno dei più importanti reperti di epoca romana presenti sul territorio. Il cippo miliare, in pietra calcarea, alto circa 175 cm, presenta un’epigrafe in latino che cita l’Imperatore Traiano che volle costruire questa nuova strada da Benevento a Brindisi e riporta la sua collocazione espressa in numeri romani: LXXXI, ovvero la distanza , 81 miglia da Benevento. Questo ha consentito di calcolare la collocazione del cippo LXXXI, ovvero poche miglia (tra tre e otto) a nord di Canosa dato che quest’ultima si trovava, in base agli itinerari delle tabulae di età romana, ad una distanza compresa tra le 84 e le 89 miglia da Benevento. La tradizione vuole che la miliare fu rinvenuta sul Piano di San Rocco, nei pressi della chiesa dei Padri Domenicani, tanto che la strada che conduce fino al Piano San Rocco si chiama, appunto, Strada Consolare. Il cippo miliare riporta la seguente epigrafe:
LXXXI
IMP CAESAR
DIVI NERVAE F
NERVA TRAIANUS
AUG GERM. DACIC
PONT MAX TR POT
XIII IMP VI CONS V
PP
VIAM A BENEVENTO
BRINDISIUM PECUN
SUA FECIT
La presenza della Via Traiana sarebbe dunque all’origine della tradizione petrina di Cerignola; tanto che al Principe degli Apostoli sarebbe stata dedicata la Cattedrale cittadina.
La primigenia Cattedrale di San Pietro è l’attuale Chiesa Madre dedicata a S. Francesco d’Assisi; si tratta del più antico luogo di culto cittadino, risalente forse al XI-XII secolo, situato infatti nel nucleo storico di Cerignola, la cosiddetta Terra Vecchia, il borgo medievale già esistente nel X secolo. Si tratta di un edificio in cui si fondono elementi bizantini, romanici e gotici, anche se parzialmente nascosti dai rimaneggiamenti ottocenteschi cui la Chiesa è stata sottoposta. La chiesa è stata intitolata al Santo di Assisi solo nel 1934, dopo il completamento dei lavori di un nuovo Duomo, resosi necessario in quanto l’antica cattedrale venne considerata ormai troppo piccola. La Chiesa ha subito rifacimenti radicali nel corso dei secoli, cambiando persino orientamento; l’attuale ingresso coincide infatti con la zona d’altare originaria, tanto che nell’archivolto ogivale dell’ingresso si notano frammenti di affresco con un Cristo Pantocratore, in quella che doveva essere la zona presbiteriale dell’impianto più antico della chiesa.
A destra del portale d’ingresso, si trova l’altare barocco di Cristo alla Colonna; secondo la leggenda, nel suo passaggio da Cerignola, San Pietro avrebbe predicato proprio in prossimità del luogo ora occupato da tale altare; per dare rilievo alla fondazione apostolica petrina, all’esterno, sopra il portale d’ingresso laterale, sono infatti presenti la tiara papale con le chiavi pontificie, corredate da un’epigrafe in latino. A sinistra invece del portale, una volta entrati, si nota la lapide tombale medievale di un certo Goffredo, figlio del soldato Lupo.
Appena entrati, a destra, si apre l’accesso ad un ambiente ipogeo, identificabile come una cripta sepolcrale posizionata sotto l’originaria zona d’altare, prima del cambio d’orientamento della chiesa; nella cripta si apre un cunicolo che probabilmente potrebbe essere in realzione con la rete di cunicoli sotterranei esistenti sotto la Terra Vecchia. Nella Cripta era in origine presente una lapide tombale di un canonico datata 1498, oggi invece collocata nell’ambiente ipogeo che si apre sotto l’attuale zona d’altare.
Dalla navata sinistra si accede al Cimitero degli Assassinati, sulla cui porta è visibile un architrave scolpito con un Cristo tra la Vergine Maria e San Giovanni.
Alle spalle dell’attuale altare, durante i lavori di restauro di inizi secondo millennio, è stato rinvenuto un ambiente ipogeo nel quale sono visibili imponenti strutture medievali, forse pertinenti alla prima cinta muraria della Terra Vecchia; da notare come nell’imponente muraglia, si aprano dei gradoni.
La nuova Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano , nota anche come Duomo Tonti, dal nome del finanziatore dei lavori, il facoltoso cerignolese Paolo Tonti, rappresenta uno dei più grandi edifici sacri del Sud Italia, eletto Basilica Minore e costruito a cavallo tra il XIX e XX secolo in stile neogotico ed ispirato al Duomo di Firenze. La maestosità dell’edificio fa si che la cupola, che poggia su un tamburo ottagonale in cui si apre una trifora per ciascun lato, sia visibile a diversi chilometri di distanza. All’esterno si nota il rivestimento in pietra di Trani e marmo di Carrara. La basilica a croce latina e tre navate, oltre all’urna con i resti del benefattore Tonti, per sei mesi all’anno custodisce l'icona bizantina (XIII secolo) della Madonna di Ripalta, patrona principale della città. Per l’edificazione del monumentale complesso, fu abbattuto un complesso (chiesa con annesso convento) francescano cappuccino; quindi per compensare l’abbattimento, l’originaria cattedrale medievale dedicata a San Pietro e situata nella “Terra Vecchia”, fu dedicata a San Francesco ed elevata a Chiesa Madre, mentre il nuovo Duomo fu dedicato al Principe degli Apostoli.